lunedì 8 aprile 2013

Nessun Dove - Impressioni

Ho comprato questo libro perchè amo particolarmente il modo di scrivere che ha l' autore e, sinceramente, non pensavo potesse piacermi dal lato " storia ".
Ancora una volta ho dovuto ricredermi: Gaiman è riuscito nuovamente a stupirmi. 

La trama, presa da Wikipedia, è questa: 

"La storia è quella di un giovane inglese comune, così comune da non avere nulla di speciale, se non qualche piccola bizzarria vagamente kitch, come la mania di collezionare piccoli troll di plastica dai capelli fluorescenti. Il suo nome è Richard Mayhew e all'inizio del romanzo sta per trasferirsi a Londra, dalla periferia alla metropoli, per cominciare la sua vita adulta, lavorare, farsi strada nel mondo reale.
Quello che invece troverà a Londra è una rivelazione.
Grazie ad una coincidenza, l'incontro con una ragazza ferita e esausta per la strada, Richard scopre l'esistenza di un mondo parallelo, popolato e plasmato da tutti coloro che vivono ai margini, gli invisibili, i pazzi, quelli che la gente tende a ignorare.
Al seguito della giovane ferita, che in realtà è Lady Porta in fuga da due cacciatori ridicoli e terrificanti, Richard finirà in una tana del Bianconiglio straordinariamente profonda, alla scoperta di Londra Sotto, la Londra sotterranea, per cercare - attraverso prove e inganni, e con l'aiuto di bizzarri personaggi - chi ha ordinato (e perché) la morte della famiglia di Porta."

Cosa mi ha inquietato di questo libro? Il finale.. 
Arrivati ad un certo punto della storia si smette automaticamente di porsi domande su come possa concludersi la vicenda. Non ci sono poi molte alternative di far terminare il racconto e, difatti, la storia va a morire proprio come avevo immaginato. Perchè allora mi ha inquietato un finale che già sospettavo? 
Perchè ti fa vedere quel lato plausibile che può nascondersi nelle storie incredibili: la follia.
Il viaggio che ha intrapreso il protagonista, affrontando difficoltà enormi e paure, può essere visto anche solo come un viaggio mentale, nei sobborghi della pazzia: questa aggiunta finale, quindi, può dare al racconto più credibilità raggiungendo il limite dell' inquietudine. 

Non mi dilungherò a scrivere troppo ne ad elencare i vari colpi di scena presenti nel tomo ma vi consiglierò di leggerlo ( e di ignorare la serie TV scrausissima "NeverWhere "), specie se siete amanti delle descrizioni dettagliate ma non pesanti, dei balzi narratoriali che vedono come protagonisti prima un personaggio e subito dopo un' altro individuo, del ciarpame, della geografia e della storia londinese, di ricatti, intrighi, favori e baratti fuori dal verosimile. 

" Neil Gaiman con Nessun Dove scrive un' epopea assolutamente indimenticabile su come avremmo potuto essere e su cosa siamo invece diventati. "


GothAdora

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