giovedì 5 giugno 2014

The Hunger Games - Recensione (Ita)

L'altro giorno ho finito le ultime pagine del terzo libro della saga "The Hunger Games". Ho cominciato il primo sotto consiglio di mio fratello ( le uniche cose che legge di solito sono "portata massima 4 persone" e qualche titolo di film se deve scegliere di guardare un dvd, per cui ho pensato che la trilogia della Collins meritasse davvero se, a consigliarmelo, era stato proprio lui ) e l' ho trovato piacevole, per cui ho continuato con il secondo ed infine con il terzo. 
Nulla di davvero eclatante, nel senso, la storia è stata piacevole, la lettura molto scorrevole , ma.. non so bene come esprimermi.. Non posso dire che non mi abbia lasciato nulla, anzi, appena ho finito la trilogia sono caduta, come al solito, in depressione da "ho letto un bel racconto ed ora la mia vita è finita", ma suppongo sia più per il finale della trilogia che per la storia di per se.

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Leggendo il terzo libro ho appreso una negazione (?): la versione cinematografica, per farci entrare tutto, dovrebbe essere divisa in due film. Allo stesso tempo ho capito che, dividendo in due il volume, il secondo film sarebbe "lento" e senza colpi di scena. Dico "lento" tra le virgolette per una semplice ragione: la Collins sembra che abbia avuto fretta di finire l' ultimo capitolo. Nella versione cinematografica, però, questa iper velocità darebbe l'effetto contrario. Allo stesso modo, però, se il film fosse solo uno si perderebbe l' attenzione del pubblico dalla morte della sorella della protagonista in poi.
Il modo di scrivere dell'autrice è scorrevole, devo ribadirlo, e nonostante io abbia trovato la trama piacevole, non penso che il racconto mi avrebbe lasciato qualcosa se fosse finito diversamente. 
Sicuramente non mi sto spiegando: il fatto che l'autrice abbia avuto "fretta di finire" la trilogia mi ha sia innervosito che affascinato. Un finale simile sarebbe stato sicuramente migliore se fosse stato approfondito ( nel senso, dalla morte di Prim sembra di stare in un flashback di confusione, dove nulla ha importanza. A quel punto ci si rende conto che le pagine sono quasi finite ma, allo stesso tempo, non viene da porsi domande su "cosa farà succedere ora l' autrice?", "come può la storia concludersi decentemente in così poche pagine?" )ma, allo stesso tempo, se la Collins si fosse dilungata, forse a me la trilogia non avrebbe lasciato nulla. 
Sembra tutto un po' campato in aria, come se le idee si fossero esaurite, come se l'autrice dovesse assolutamente rispettare una data di scadenza troppo vicina e non posticipabile. L' epilogo stesso sembra svolgersi all' interno di un enorme flashback, da la sensazione di essersi svegliati da un lungo sonno, quando si tenta di distinguere la realtà dal sogno, come se ci trovassimo dentro una bolla in cui nulla può raggiungerci.
Oddio, fondamentalmente ne sto parlando male per parlarne bene (?): se tutto questo non ci fosse stato, se la Collins avesse descritto minuziosamente ogni minima cosa come chiunque, secondo me, si sarebbe aspettato da lei, ora non sarei soddisfatta. Perchè io sono soddisfatta.
Lo dimostra il mio essere entrata nella depressione sopra citata.
Non è un buon modo di terminare un libro, solitamente manda in confusione, sembra che manchi qualcosa, lascia insoddisfatti. Allo stesso tempo, se "The Hunger Games" fosse finito in maniera esaustiva, sarebbe diventato una lettura piacevole ma nulla di più.

Alla fine della fiera, a me la trilogia è piaciuta ( soprattutto grazie al finale, ok, ma è piaciuta! A volte bisogna avere la visione d'insieme per capire se una cosa ci piace davvero o meno!) e, per cui, la consiglio a tutti. Sono felice di aver visto prima i due film già usciti e di aver letto dopo l' intera trilogia, ma d'altronde è come al solito! Se avessi letto prima i libri, sicuramente i film mi avrebbero fatto schifo ( oddio, non sono nella lista "film preferiti", ma sono guardabili e scorrevoli ). 


Ho deciso di scrivere il post in italiano perchè.. non c'è un perchè. E' comodo. 

Adieu! 
GothAdora