mercoledì 10 ottobre 2012

Favole: che cosa non viene detto

Stamattina, a casa mia, si parlava delle favole che io e mio fratello eravamo soliti chiedere a mia madre di raccontare; la nostra preferita era la favola di Hänsel e Gretel ( che, casualmente, era anche la favola che si faceva raccontare mia madre da sua sorella, quando era piccola ), avete presente? I due bambini che vengono abbandonati dai genitori per mancanza di soldi e che, dopo essersi rimpinzati di una casa fatta di dolci e battuto una strega, tornano a casa pieni di soldi e magicamente risboccia l' amore dei loro genitori nei confronti dei due piccoli protagonisti ( si, la trama è buttata li un pò a casaccio ma per il semplice fatto che non sono qui per parlare delle favole in se, ma dei loro personaggi e della loro morale ).
Ebbene, quel che mi sono sempre chiesta, raggiunta l' età in cui si comincia a ragionare sulle piccole cose, è:


  • Perchè i due bambini tornano a casa da quei genitori tanto crudeli da abbandonarli nel bosco?
  • Perchè nessuno si pone domande sull' improvviso ritorno di affetto dei genitori, quando, vedendo tornare i figli, si accorgono che sono pieni di ricchezze?
  • Come mai, poi, questa favola piace tanto ai bambini?

Alla prima domanda è semplice rispondere: i bambini hanno bisogno di un punto di riferimento, per quanto questo possa essere inadatto a tale ruolo.. C'è anche da dire che i bambini sono molto più percettivi degli adulti, probabilmente sentivano molto chiaramente l' affetto che il padre serbava loro, ragion per cui hanno deciso di fare ritorno (..Non conosco la vera versione della favola, lo ammetto, ma in quella che mi raccontava mia madre c'era una sorta di mamma malvagia che convinceva il marito ad abbandonare i figli, nonostante l' amore che l' uomo provava per loro, per cui la vera malvagità non risiede tanto nella strega ma tanto più nella madre dei due fratellini, che si infuria quando fanno ritorno la prima volta fingendo però di esser contenta - tsk, nella versione di mia nonna, invece, entrambi i genitori amavano i bambini ed erano pentiti di averli abbandonati, anche se, in questo caso, lo avevano fatto sperando venissero trovati da gente ricca che li avrebbe fatti vivere serenamente.. Aah, mia nonna e le sue campane di vetro <3 - )..

Alla seconda domanda, forse, è ancora più facile dare risposta: nella versione di mia madre i due bambini tornano con le ricchezze per poter permettere alla famiglia di vivere decentemente, i genitori ( o forse solo il padre, in alcune versioni la madre stranamente era morta ) allora, felici di poter ritornare a vivere serenamente li aspettano a braccia aperte.. Qui nessuno si fa domande per evitare di avere risposte, ecco tutto! A nessuno bambino piacerebbe sentirsi rispondere " Ora che sono pieni di soldi possono vivere insieme, appena le ricchezze finiranno saranno punto e a capo! " alla domanda " Ma come mai i genitori che li avevano abbandonati, ora, li aspettano felici? ", sarebbe come distruggere lo stereotipo di famiglia che, nonostante tutto, si ama ed è unita. Ma passiamo alla terza domanda..

Quest' incognita mi ha fottuto il cervello per anni e anni, lo giuro.. Posso passare sopra a molte domande senza risposta, ma a questo quesito dovevo dare assolutamente risposta!
Il quadretto è chiaro, penso: figli abbandonati per miseria, strega cattiva che vuole mangiare il maschio e tenere la femmina in schiavitù, vittoria per i due fratelli e ritorno a casa con preziosi. Vista da fuori questa favola è terribile! Come un brutto sogno, o un pugno in pieno stomaco: i figli vengono riaccettati in famiglia per le ricchezze da loro riportate, non per amore.. Allora perchè ai bambini questa favola piace così tanto? E' forse per una sorta di speranza? 
"Speranza".. credo di essermi illuminata a questa parola, la prima volta che ci ho riflettuto.. Ai bambini forse, questa favola, piace particolarmente perchè gli da la forza di credere, inconsciamente, che tutti i problemi che busseranno alla porta lasceranno il tempo che trovano, che le possibili incognite che si presenteranno verranno spazzate via dal legame famigliare ( o, semplicemente, questa favola piace tanto proprio perchè ad una certa età non se ne capisce il senso, ahah! ).. Non sono riuscita a trovare altri significati, questa domanda probabilmente mi si ripresenterà ancora molte volte, nel corso degli anni.




Ma passiamo ad altro.. Ho un' altra domanda da fare sulle favole ( per cui smettete per un pò di pensare ad Hänsel e Gretel ):

  • Perchè, nel corso degli anni, le persone hanno modificato, cambiato o addirittura aggiunto pezzi ai racconti? 
Presumo scomodità, perchè vedete, ci sono molte favole il cui contenuto non è stato ritenuto adatto ai bambini, quando, invece, era stato creato a quel modo proprio per mettere in guardia e spaventare.. In pratica abbiamo cambiato delle storie, nate per insegnare, perchè effettivamente insegnavano ( ok, forse non nella maniera più consona, ma erano altri tempi.. Sarebbe come prendere, ad esempio, la Divina Commedia e cambiarla perchè inadatta - oddio, non uccidetemi perchè ho paragonato delle favole ad un' opera simile- ! I vari racconti dovrebbero rimanere tali e quali a quando sono stati scritti.. Ovviamente, spostandosi di posto in posto si aggiungono pezzi, si smussano alcuni lati per cui presumo sia impossibile lasciare una storia esattamente così com'è nata.. ).
Ma smettiamola di cianciare e passiamo subito al dunque! Ecco a voi un esempio classico: Cappuccetto Rosso!


Questo racconto è stato davvero martoriato! 
Penso che quasi tutti abbiano sentito la versione più comune, dove, alla fine della storia, arriva il cacciatore che apre la pancia del lupo, salva la nonna e la bambina ( Beh, sinceramente non sono sicura del sesso di Cappuccetto Rosso, di solito se ne parla in termini femminili, ma credo sarebbe stato meglio parlarne al maschile, per un totale coinvolgimento da parte del pubblico infantile ), riempie la pancia del lupo con delle grandi e pesanti pietre ed infine lo ricuce, attendendo che il grosso animale si svegli e, andando a bere, cada nel fiume per il peso e muoia annegato. 

".. Si, parlo con la protezione animali?"

In questa storia, piccola parentesi, tutti pensano che il malvagio sia il lupo poichè mangia sia la bambina che la nonna mentre, sinceramente, trovo che il vero antagonista di tutta la storia sia la mamma della protagonista.. Perchè, dai, volete davvero farmi credere che il lupo, visto solo come animale, sia cattivo per il suo istinto da predatore e che la madre, sapendo di un pericoloso lupo in giro che paglietta per il bosco, che manda la bambina da sola, in quel luogo oscuro, no? Ma per piacere! 
Eccola li, la vera malvagia! 

Ovviamente questa storia non è nata di certo per mettere in guardia i bambini sui propri familiari, quanto più per farli stare attenti agli sconosciuti..
Il vero finale di Cappuccetto Rosso è ben diverso da quello più comune, dove si può trovare il lieto fine: la bambina arriva a casa della nonna dove, ad aspettarla c'è già il lupo, e non ne esce viva. FINE
Storie simili nascono per spaventare, perchè è più facile che un fanciullo si ricordi di avvertimenti nati dal timore che di avvisi poco espliciti causati da un finale lieto. 

Questa storia, poi, ha un' analisi davvero affascinante.. La mantella rossa della giovane donna ( perchè si, non è una bambina la vera protagonista della storia ) potrebbe essere interpretata come la prima mestruazione, il passaggio all' età adulta, ed il lupo, ovviamente, potrebbe voler indicare l' uomo.. Ricordo che, alle medie, giravano voci su un' altra possibile lettura della storia: l' animale, in tale analisi, era un pedofilo, per cui potete immaginare voi il resto della tesi.

Ci sono due citazioni che ho sempre trovato piacevoli, collegate a questo racconto.. La prima è di Charles Perrault:

"Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n'è un tipo dall'apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai! A chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose! "

La seconda, invece, è di un film intitolato " In compagnia dei lupi " ed ha un posto fondamentale nel mio cuore:

"Da quanto dura questa cantilena..
Non correre da sola dentro il bosco,
Non fermarti da sola per la strada. 
Non fidarti dell'estraneo che si avvicina a te con gentilezza. 
La beltà s'accompagna alla saggezza. 
Il lupo assume le più strane forme, 
con l'ambigua parola che t'inganna. 
Mai lui rivelerà i propri intenti. 
Più dolce la sua lingua, 
più aguzzi i denti."

Come ben si nota, entrambe le citazioni associano il lupo alla figura maschile ( e, a proposito di figure maschili, il taglialegna/ cacciatore - le versioni sono cambiate troppo spesso anche su tale personaggio - è stato inserito nelle nuove versioni della favola per l' idea maschilista in cui le due povere donne non avrebbero potuto di certo salvarsi senza una figura maschile cui affidarsi - quante cazzo di volte ho ripetuto " figura maschile " ?-).. 
Sinceramente trovo molto più bella la prima e vera versione, quella senza lieto fine, appunto. Si possono trarre più insegnamenti ed emana un aura sia inquietante che affascinante. 
Forse però, anche questa favola era troppo eccessiva per un un pubblico infantile ( pure perchè ora, i genitori, anche solo alla vista del loro bambino che si soffia il naso, stanno sull' attenti interpellandosi su quali possibili disturbi psicologici possa avere il proprio pargolo ). 

Le persone sono talmente preoccupate di non creare traumi che non si limitano a modificare solo le favole ( nate appunto per intimidire, perdonatemi se lo ripeto ) ma arrivano a stuprare persino il mondo delle fiabe! Guardate per esempio " La Sirenetta ": nella versione reale lei non aveva un nome, la strega del mare non era ne stata bandita ne era tanto meno l' antagonista della storia e, alla fine, il principe si innamorava della donna che pensava lo avesse salvato - una che passava per caso di li, per cui -. La Sirenetta avrebbe potuto tornare a vivere con le sue sorelle, ma avrebbe dovuto uccidere il principe per riavere la sua coda di pesce senza morire, purtroppo però ne era talmente innamorata che non sarebbe mai stata capace di ucciderlo, per questo si è andata a sedere sul molo attendendo di trasformarsi in schiuma marina.
E' una storia tragica, ma molto bella.. Come avrebbe potuto creare traumi in un bambino, un racconto così, quando per i fanciulli, ora, nascono film come " Up " e " Alla ricerca di Nemo " ( O come " Il Re Leone ", " Dumbo " e " Bambi " )?


Ad ogni modo mi sto davvero rincoglionendo a stare qui, piegata, davanti al computer, per cui taglierò corto e riprenderò il discorso in un altro momento ( anche perchè comincio a scrivere come se fossi dislessica, scomponendo le parole e scambiandone le lettere! D: ).
Bisogna lasciare che i bambini vivano serenamente, senza tutte queste censure! I fanciulli cresciuti con le vere favole e con le versioni reali delle fiabe, non sono forse diventati comunque degli uomini? 

 IN BREVE:

Well, spero di essere stata abbastanza chiara e non troppo dispersiva, nella mia città fa freschetto e ciò mi rende felice! Oggi avevo in programma di guardare " A Christmas Carol " ma, per vostra sfortuna ho deciso di collegarmi ( ahah ), per cui ora rimedio subito.. Dalla prossima settimana comincerò con un orario definitivo ( entro sabato dovrebbero farmi sapere sia per le lezioni sia per le aule in cui si svolgeranno ) e stasera, probabilmente, sarò ancora a perdere tempo dietro ad un altro fottutissimo saggio breve che avrei dovuto cominciare oggi! D:
Vi abbandono con una pubblicità e vi mando un bacio <3


Al prossimo post!
GothAdora

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